I temi analizzati da CDP sono allineati al framework raccomandato dalla Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) e pertanto il loro confronto fornisce un’indicazione su come il business dell’azienda impatta il clima e su come il clima influisce sul business aziendale. Grazie alla disclosure con CDP le imprese possono identificare e affrontare i rischi emergenti legati al clima, trovare nuove opportunità di azione per favorire la transizione verso net-zero e comunicare al mercato in maniera trasparente.
Il reporting ambientale e l’analisi dei rischi legati ai cambiamenti climatici sono sempre più richiesti dal mercato e dagli investitori, le cui pressioni per una sempre maggiore trasparenza creano stimoli verso un’economia sostenibile.
Per ognuno di questi programmi, sono stati messi a punto degli appositi questionari che contengono una serie di informazioni che i partecipanti (imprese, città e organi di governo) sono tenuti a fornire per alimentare una vasta piattaforma accessibile, indicativamente da aprile a luglio di ogni anno. La piattaforma chiude nel mese di luglio ogni anno e tutte le informazioni raccolte sono valutate dagli stakeholder. In questo modo, si contribuisce ad alimentare una base comune di informazioni utili sia per gli investitori che per i governi.
CDP lavora attualmente per conto di 590 investitori con 110 trilioni di dollari e oltre 200 grandi acquirenti con un potere d’acquisto combinato di 5,5 trilioni di dollari hanno chiesto a migliaia di aziende di fare disclosure attraverso il CDP nel 2021. I punteggi pubblicati da CDP permettono agli investitori di valutare se le aziende stanno incorporando la sostenibilità nella loro strategia e nelle loro pratiche commerciali, in modo da poter valutare il rischio connesso al cambiamento climatico nei loro portafogli di investimento. Gli investitori, oggi più che mai, vogliono sapere che i loro soldi sono destinati a società che saranno competitive nel lungo periodo. Nel 2021, oltre 13.000 aziende con oltre il 64% della capitalizzazione di mercato globale hanno divulgato dati ambientali attraverso il CDP in tutti e tre i questionari, con un aumento del 35% rispetto all’anno precedente e del 114% rispetto al 2015, anno della firma dell’Accordo di Parigi. Questo aumento indica la crescente importanza della sostenibilità aziendale e la crescente richiesta di trasparenza sul clima e sulla sostenibilità da parte di stakeholder e investitori.
EcoAct è partner di CDP dal 2015 ed è diventato CDP Gold Accredited Provider, Climate Change Consultancy & Science-Based Targets nel 2018. In qualità di Gold Accredited Provider, EcoAct è invitata a esprimere il proprio parere su qualsiasi consultazione rilasciata a CDP e ha accesso alle modifiche al questionario CDP e alla metodologia di scoring. Per tutto il periodo di divulgazione del CDP, EcoAct ha un canale diretto con CDP e siamo un punto di escalation per i nostri clienti. EcoAct ha inoltre accesso al database CDP Climate 2021, che contiene tutte le risposte pubbliche del 2021. Si tratta di uno strumento prezioso per aiutare i nostri clienti a confrontarsi con i loro pari.
Grazie ai nostri esperti interni, EcoAct vanta una comprovata esperienza, partnership a lungo termine con importati risultati raggiunti e la competenza tecnica per supportare la vostra risposta al CDP.
Prevediamo che CDP continuerà a crescere come piattaforma per la divulgazione di informazioni sul clima e sulla sostenibilità, soprattutto alla luce della crescente urgenza della crisi climatica e della necessità di essere preparati ai rischi che essa comporterà. CDP continuerà inoltre a evolversi. Nel 2020 CDP ha pubblicato nuovi questionari sul cambiamento climatico incentrati su tre settori specifici: Finanza, Costruzioni e Immobiliare e Beni strumentali.
Nel 2021, i questionari si sono concentrati su net-zero e anche nel 2022, data l’urgente necessità di agire in questo decennio, si é mantenuto il focus su net-zero, in particolare sullo Scope 3, con un ampliamento dell’ambito di applicazione per aumentare l’attenzione sulla biodiversità e la conversione degli ecosistemi. Ai leader aziendali continuerà a essere chiesto di dimostrare come intendono contribuire a questi obiettivi e quali cambiamenti strategici a lungo termine stanno apportando per garantire che ciò avvenga. La strategia di CDP per il periodo 2021-2025 dà priorità al monitoraggio della transizione delle organizzazioni per allinearsi a 1,5 °C.
L’anno scorso è stato un anno importante per il clima. Mentre il mondo si preparava alla COP27, il cambiamento climatico era in cima all’agenda politica ed economica e le organizzazioni di tutti i settori stavano cercando di capire cosa fare per calcolare e ridurre le proprie emissioni. A livello globale abbiamo assistito a un significativo cambiamento culturale, in cui non si discuteva più se il cambiamento climatico fosse reale, ma si guardava invece alla climatologia per trovare le soluzioni. La continua crescita della divulgazione tramite i questionari CPD lo conferma. Ciò riflette la crescente consapevolezza di come l’esaurimento delle risorse del pianeta debba essere affrontato e di come raggiungere net-zero richieda più della sola gestione delle emissioni di carbonio.