Impegni a favore del clima e del traguardo Net-Zero: come comunicare in modo efficace?

Visti gli attuali dibattiti e la norma ISO sulla carbon neutrality in corso di definizione, siete forse alla ricerca di solidi punti di riferimento per comunicare in modo perfetto i vostri impegni per raggiungere il traguardo Net-Zero? Di fronte agli attacchi di greenwashing che si moltiplicano sui media contro numerose imprese, comunicare gli sforzi profusi vi sembra terreno ...

Magdalena Jouenne-Mazurek

3 Gen 2022 9 minuti di tempo di lettura

Visti gli attuali dibattiti e la norma ISO sulla carbon neutrality in corso di definizione, siete forse alla ricerca di solidi punti di riferimento per comunicare in modo perfetto i vostri impegni per raggiungere il traguardo Net-Zero? Di fronte agli attacchi di greenwashing che si moltiplicano sui media contro numerose imprese, comunicare gli sforzi profusi vi sembra terreno minato?

Per contenere il cambiamento climatico in linea con le ultime scoperte scientifiche, è indispensabile coinvolgere ogni attore e mobilitare la società a tutti i livelli. La vostra azienda ha un ruolo da svolgere per agevolare la società affinché passi all’azione, prima possibile.

Di fronte all’emergenza climatica, sappiamo che dobbiamo agire e rendere conto delle nostre azioni nel modo più trasparente e responsabile possibile. È inevitabile constatare che fino a non molto tempo fa la mancanza di un quadro standardizzato si faceva sentire e costituiva un ostacolo alla comunicazione. Tuttavia, ottimizzare l’impatto positivo sull’ambiente e la società in modo massiccio passa necessariamente attraverso una comunicazione trasparente e ponderata.

Il punto di riferimento è costituito dal nuovo Net-Zero standard compatibile con l’Accordo di Parigi

D’ora in poi, le imprese hanno a disposizione il primo standard mondiale: il nuovo standard Net-Zero compatibile con l’Accordo di Parigi lanciato dall’iniziativa Science-based Targets (SBTi) il 28 ottobre 2021. Questo standard prevede una decarbonizzazione massiccia dal 90 al 95% delle emissioni entro il 2050 e fissa degli obiettivi a breve e lungo termine sulle emissioni di tutta la catena del valore. Per maggiori informazioni, leggete il nostro articolo che passa al setaccio il nuovo standard della SBTi.

Quali sono le sfide nella comunicazione dei tuoi impegni sul clima?

Nella corsa al conseguimento degli obiettivi climatici globali, le imprese di tutto il mondo sono chiamate a comunicare il loro impatto climatico e gli impegni volti a ridurlo.

Lo slancio acquista una portata sempre maggiore, per esempio con la campagna Race to Zero che mette in atto una serie di iniziative di spicco in materia di transizione verso il traguardo Net-Zero, che coinvolgono 733 città, 31 regioni, 3.067 imprese, 173 dei maggiori investitori e 622 scuole superiori. Questi attori economici abbracciano 120 paesi all’interno della più grande alleanza mai creata e si impegnano a raggiungere il traguardo Net-Zero entro il 2050. Insieme, ormai generano quasi il 25% delle emissioni mondiali di CO2 e più del 50% del PIL.

Comunicare in modo efficace in tal senso contribuisce non solo a dimostrare la vostra conformità alle norme nazionali e internazionali, ma anche a dar prova di maggiore ambizione e intuito. Una comunicazione ben gestita e convincente può influenzare enormemente l’immagine, ma prima di tutto si rivela un potente fattore di cambiamento. Sensibilizzare e condividere le soluzioni innovative al servizio del clima può portare ad un cambiamento reale e duraturo, rendendo alla fine sostenibile la propria impresa.

Viceversa, l’impegno del pubblico e degli stakeholder tramite una comunicazione responsabile contribuisce al successo dei vostri sforzi climatici. Una comunicazione efficace favorisce il dialogo e funge da elemento unificatore intorno all’obiettivo comune di agire a favore della tutela del clima e della biodiversità.

Quali sono le principali sfide da raccogliere per far passare il vostro messaggio?

Il problema principale è costituito dall’assenza di un quadro normativo rigido e ambizioso. Di conseguenza, il linguaggio utilizzato per parlare degli impegni e delle iniziative climatiche spesso è molto tecnico, a volte impreciso tanto da creare confusione. A ciò si aggiunge il dibattito sul divieto di eventuali claim sulla carbon neutrality da parte degli attori economici che divide e distoglie l’attenzione dall’emergenza di agire a tutti i livelli.

Quindi la sfida principale consiste nel comunicare non solo in modo tecnicamente corretto, preciso e coerente rispetto alle più recenti scoperte scientifiche in materia di clima, ma anche in modo esaustivo ed accessibile per gli stakeholder.

Tuttavia un importante passo in avanti è rappresentato dalla pubblicazione del nuovo ambizioso quadro normativo volontario della SBTi. Sviluppato con l’aiuto di un gruppo consultivo indipendente di esperti del mondo accademico e scientifico, della società civile e delle imprese, questo standard fornisce una soluzione per certificare gli obiettivi che portano a raggiungere il traguardo Net-Zero e quindi porre rimedio ad una grande disparità e alla mancanza di comparabilità tra gli obiettivi dichiarati dalle imprese. In effetti, con una definizione standardizzata del concetto di Net-Zero a livello aziendale, questo standard offre un quadro di riferimento uniforme e fondato sulle scoperte scientifiche volto a guidare le ambizioni e gli interventi a favore del clima.

Valorizzare l’intervento climatico volontario della vostra impresa

In questa fase imprescindibile del vostro percorso verso il traguardo Net-Zero, da cui dipende la credibilità agli occhi dei vostri stakeholder, avete un duplice obiettivo da perseguire che si può riassumere così:

  • Dar prova dei vostri sforzi a favore del clima e dei progressi fatti in modo da differenziare le comunicazioni da quelle dei concorrenti meno ambiziosi.
  • Seguire le buone pratiche per evitare dichiarazioni fuorvianti che potrebbero mettere a repentaglio la vostra reputazione.

Ecco alcuni principi su cui basare la comunicazione in materia di impatto climatico

La regola d’oro è essere trasparenti in materia di impatto ambientale. In concreto, ciò vuol dire rendere conto in modo chiaro della carbon footprint della propria impresa, calcolata in tCO2e, specificando:

  • Il perimetro organizzativo, geografico e delle emissioni della propria carbon footprint. L’obiettivo è quello di dichiarare tutte le emissioni dirette e indirette significative (Scope 3). Di conseguenza, è indispensabile spiegare ogni eventuale esclusione e identificare precisamente le proprie emissioni significative (spesso una parte preponderante riguarda lo Scope 3).
  • Il metodo di calcolo standardizzato e riconosciuto utilizzato (ISO 14 064, GHG Protocol, Bilan Carbone®, ecc.).
  • La ripartizione per perimetro e per categoria di emissioni.

Prima di comunicare il proprio approccio volontario, bisogna accertarsi di aver rispettato tutti gli obblighi in materia di dichiarazioni sulle emissioni di GHG.

I principi cardine per comunicare i vostri impegni a favore del clima

Prima di tutto, è opportuno specificare il perimetro come indicato sopra. Tenere presente che questa comunicazione deve essere chiara e idonea al grande pubblico e deve offrire dei termini di confronto alla sua portata (per esempio l’equivalente della carbon footprint di un individuo o di una regione).

La comunicazione deve indicare degli obiettivi dettagliati per la riduzione della carbon footprint su tutta la catena del valore.

La cosa più importante è dimostrare nelle comunicazioni di avere una prospettiva a lungo termine in linea con l’obiettivo Net-Zero e coadiuvata da un piano d’azione per la riduzione delle emissioni dirette e indirette ambizioso, ma realizzabile. Quest’ultimo elemento deve basarsi sulla riduzione delle emissioni di GHG fondata sulla climatologia (per esempio Science-based target o Net-Zero Standard). Ciò significa che questa riduzione deve essere compatibile con il percorso che conduce a 1,5 °C contenuto nell’Accordo di Parigi o con il net-zero target descritto dall’IPCC.

La riduzione è il primo traguardo, che si completa con la compensazione o la neutralizzazione* delle emissioni residue. Per quanto riguarda il net-zero target, è indispensabile precisare la quota di eliminazione (neutralizzazione*) delle emissioni, per esempio attraverso la valorizzazione dei pozzi di assorbimento del carbonio.

Se adottate lo Standard Net-Zero, è bene specificare che la rimozione di CO2 dall’atmosfera* e il relativo sequestro nei pozzi di assorbimento di carbonio riguardano le emissioni restanti all’interno della catena del valore a seguito della riduzione che va dal 90 al 95% delle emissioni totali degli Scope 1, 2 e 3 entro il 2050. Tuttavia, fin da oggi e contemporaneamente alla riduzione in linea con l’obiettivo impatto zero, le imprese sono chiamate a investire nei progetti di compensazione del carbonio che consentono di ridurre le emissioni prodotte fuori dalla catena del valore.

I principi cardine per comunicare i vostri successi

Presentate in modo assolutamente trasparente i progressi fatti rispetto agli obiettivi fissati, incluse le aree di miglioramento. Il modo migliore è comunicare in modo integrato e deciso presentando dei risultati quantificati e facendo riferimento in modo chiaro alle norme o agli standard che seguite. In effetti, gli obiettivi di compensazione e di eliminazione sono direttamente connessi all’obiettivo di riduzione in base al volume delle emissioni residue.

Alcuni punti focali prima di rilasciare dichiarazioni

Sappiate che la definizione di neutralità carbonica è al centro del dibattito delle organizzazioni di riferimento, quali ISO e UNFCCC. Di conseguenza, in un prossimo futuro potrebbero verificarsi dei cambiamenti.

Vi consigliamo di basarvi su standard riconosciuti e di evitare di utilizzare espressioni non definite né standardizzate e che richiamano l’assenza d’impatto, come come “carbon free”, “zero carbon”, “carbon negative”, “carbon positive” o “climate neutral”.

Si raccomanda di fare claim che sottolineano che i vostri sforzi vi mettono su di una via compatibile con il net-zero target a lungo termine più solido*, come:

  • In linea con il net-zero target;
  • Compatibile con il conseguimento dell’obiettivo Net-Zero
  • Sulla via verso un’economia Net-Zero.

Dichiarate quindi il vostro impegno a favore dell’obiettivo Net-Zero, ma senza pretendere di averlo raggiunto. Infine, si consiglia caldamente di monitorare l’evolversi delle leggi per evitare rischi giuridici.

Valorizzare la vostra transizione verso un’economia Net-Zero

Nelle dichiarazione siate chiari sull’evoluzione del vostro modello economico necessario a rendere realizzabile la transizione verso un’economia Net-Zero. Rappresenta anche l’occasione per comunicare i progressi fatti in materia di progettazione ecocompatibile e innovazione tecnologica che contribuiscono ad evitare le emissioni in tutto il ciclo di vita ottimizzando al contempo sia l’impatto positivo sul campo che i progressi fatti nella valutazione dei rischi climatici e delle opportunità che vi aiutano ad adattarvi e a trasformarvi.

Dimostrare i progressi fatti, meglio se certificati da un organismo indipendente, permette di passare da un modello dichiarativo ad un modello fattivo in cui si comunicano i risultati sul campo.

 

Per maggiori informazioni e consigli sulla definizione e l’attuazione delle strategie per raggiungere l’obiettivo Net-Zero, consultare la nostra guida pratica AtoZero.

 

Compensazione (altrimenti detta rimozione della CO2 presente nell’atmosfera): misure adottate dalle imprese per rimuovere CO2 dall’atmosfera e stoccarla in modo permanente per controbilanciare l’impatto delle emissioni che non vengono ridotte.

** Secondo lo standard della SBTi, il concetto di Net-Zero implica che le imprese si impegnino per una decarbonizzazione profonda dal 90 al 95% entro il 2050. Solo se verrà soddisfatta questa condizione, la SBTi consiglia di “compensare*” quelle che non è ancora possibile ridurre. La “compensazione*” di queste emissioni può avvenire sotto forma di sequestro del carbonio attraverso nature-based solutions (come la riforestazione) o tramite la rimozione diretta con mezzi tecnologici (cattura e stoccaggio). “Un’impresa avrà raggiunto il traguardo Net-Zero o la “carbon neutrality” quando avrà conseguito questo obiettivo a lungo termine”, sottolinea.